mercoledì 12 novembre 2008

act3 - torna in tempo

sono piccolo, sì che lo sono... sei piccolo anche tu, ma non te ne vuoi rendere conto... è brutto prendere coscienza della propria insignificante condizione, fa sentire così inutili, così persi in un mare in cui nessuna onda riesce a far la differenza... La vita è il vento che ci spinge fino a che non tocchiamo la riva e ci lasciamo assorbire dalla sabbia... Quante volte ho desiderato trovare nel materiale un mio obiettivo, quante volte ho desiderato guidare e possedere una porsche, una ferrari, una pagani ed una bugatti solo per andarci in giro a fare le cazzate di tutti i giorni... Un giorno poi ti rendi conto che se vuoi i tuoi sogni non sono poi così lontani, inizi a vedere mille strade che ti si aprono con un solo compromesso da pagare: il restare soli. Mi ricordo quando a 16 anni rubavo motorini e moto con un mio amico, di quanto mi divertiva il rompere il blocca sterzo di uno scarabeo, di un booster, di un sh per poi spingerlo per chilometri fino a farlo arrivare ad una destinazione "sicura", mi ricordo di me a 17 anni quando rubavo le prime macchine, delle volte che la polizia mi ha inseguito senza mai riuscire a prendermi, mi ricordo di me a 18 anni quando studiavo il come entrare dentro alle mega ville delle persone facoltese in vacanza fuori città. Mi ricordo la prima volta che ci sono entrato in una di queste ville, mi ricordo di come mi sono sentito strano la prima volta che l ho fatto, di come credevo che da un momento all' altro la polizia sarebbe entrata e mi avrebbe arrestato, ma poi ti accorgi che se la situazione l hai studiata bene questo rischio non esiste e così ti fermi a guardare tele + in quel primo mega schermo che tu non hai mai visto. Poi ti abitui a fottertene, ti abitui a credere che la legge non esiste, ti rendi conto che le brave ragazze si bagnano a vederti fuori da quella che per tutti rappresenta la normalità e poi ti rendi conto che le ragazze tu le fai bagnare e basta, perchè in fondo tu sei quello con cui scopare, non quello con cui costruirsi un futuro. Così vai avanti nella speranza che qualcuno ti salvi la vita, diventi sempre più grigio nel mentre, ma continui a camminare, perchè devi. Dai furti dentro alle ville inizi a condividere la tua esperienza e cerchi di legare la tua vita ad un qualcosa di più solido, ad una serie di argomenti che vorresti poter sentire davvero tuoi quando sei a cena con i genitori della ragazza che tanto ami. Ma quando sei a cena, quando li vedi parlare di cose normali, tu non capisci, perchè ti sei educato all' indifferenza, quello che per loro è un problema per te è la normalità, quello che per te è un problema per loro è un incubo che uccide dentro. Così mi guardo allo specchio e mi chiedo ma io cosa cazzo ho fatto, mi chiedo se è giusto davvero che chi spaccia sia considerato una merda, e me lo chiedo perchè nonostante io me lo possa permettere di pippare, io non lo faccio, non lo faccio mai. Però tutti quei genitori, tutte quelle moglie, tutti quei fidanzati che non pippano vedono nelle persone come me il problema che sta distruggendo la vita ai propri cari... Allora se la colpa è la mia, Dio di colpe ne ha molte di più... Ha dato il cazzo agli uomini che si scopano tua moglie, ha creato la plastica con cui vengono prodotti quei vibratori giganti che le donne (e gli uomini) si infilano nel culo di propria spontanea volontà, ha creato le piante di cocaina, con cui l' industria della droga tanto si arricchisce... Diciamoci la verità, se noi avessimo davvero dentro di noi una giusta concezione del bene e del male tutte queste cazzate non esisterebbero, non avrebbero ne senso ne richiesta. Questo l' ho capito dopo un bel pò di vita, e da quando l' ho capito me ne fotto altamente dei sensi di colpa, ma mi disgusta tutta questa mancanza di amor proprio su cui si basa il business della cocaina. Ma in fondo di che mi meraviglio, io ho il credo di un bravo ragazzo ma la vita di un cattivo ragazzo, mi basta trovare uno specchio per vedere un' altra contraddizione. Quindi torno indietro per un pò, a prima delle mille stronzate che ho fatto, a prima di avere le ragioni per farle, me ne torno a 12 anni e sono tranquillo di nuovo, in fondo quel ragazzino è quel che sono io, l' uomo che scrivo è solo quello che sono stato costretto a diventare per difenderlo.

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